Valentina Tereškova
Il Volo delle Donne
di Silvia C.
Valentina Tereškova nata il 6 Marzo 1937 a Bol'šoe Maslennikovo, un paese sul Volga. La Tereškova iniziò la scuola tardi, a 10 anni, perché fino a quel momento aveva aiutato la madre in casa, alle prese con i due fratellini Vladimir e Ludmilla, ma recuperò presto e a 17 anni si diplomò. Era una donna temeraria, e molto affascinata da una scuola di paracadutismo vicino casa, decise di iscriversi senza mettere al corrente i familiari per paura che le impedissero di rischiare la vita. A 22 anni si lanciò col paracadute per la prima volta: la Tereškova stava diventando così una paracadutista professionista.
Nel frattempo, il direttore dell'addestramento dei cosmonauti sovietici, Nikolai Kamanin, lesse sui giornali americani che la NASA stava addestrando delle pilote per farle diventare astronauti e nel suo diario scrisse: “Non possiamo permettere che la prima donna nello spazio sia americana. Sarebbe un insulto ai sentimenti patriottici delle donne sovietiche”. Per cui si pose come obiettivo l'idea di aggiudicarsi anche quel primato. La Tereškova a quel punto aveva già un curriculum con 126 lanci ed inoltre era lodata da molti esperti.
Valentina Tereškova superò tutti i test: giorni di isolamento, la centrifuga, la camera termica, la camera di decompressione e intanto veniva addestrata al pilotaggio di aerei militari, a essere recuperata in alto mare circondata da barche a motore acceso che simulavano la tempesta.
Iscrittasi all'Accademia di Ingegneria Aeronautica Militare "N. E. Žukovskij" insieme ad altre colleghe diventò tenente junior dell'Aeronautica nel dicembre del 1962.
La mattina del 16 giugno 1963 lei e la sua riserva Irina Solovyova si prepararono a un lancio storico. Indossata la tuta spaziale, salirono a bordo del bus che le portava alla pista di lancio. La Tereškova, che per comunicare con la base doveva usare il nome di Čajka (gabbiano), era la prima donna nello spazio. Le parole che ha pronunciato alla radio fanno parte della leggenda: “Vedo l'orizzonte. Una luce blu e una striscia scura, è bellissimo. Questa è la Terra. Com’è bella! Va tutto bene”.
Rimase in orbita quasi 3 giorni.
Dopo aver girato 48 volte intorno alla Terra, allo scadere di 2 giorni, 22 ore e 50 minuti Valentina fu espulsa dalla capsula della missione Vostok 6, che aveva iniziato il rientro nell'atmosfera. Si trovava a quattro miglia dalla Terra. Il paracadute si aprì regolarmente nonostante il forte vento che le cambiava continuamente la traiettoria, rendendole difficile il controllo, la coraggiosa ragazza atterrò nel Kazakistan alle 8:20 del 19 giugno 1963, tre ore prima di Bykovskij, pilota della missione Vostok 5.
Come danno collaterale si ritrovò solo un livido sul naso per un urto durante l'atterraggio col paracadute. In attesa di essere localizzata e recuperata, fu accolta dagli abitanti vicini al punto di atterraggio.
L'esperimento era riuscito: il suo rientro sana e salva confermava la teoria formulata dai test sovietici secondo cui le donne avevano la stessa resistenza degli uomini agli stress fisici e psicologi dello spazio.
Insegnò così a volare alto a tutte le donne del mondo.
Venne nominata dal Cremlino “Eroina dell'Unione Sovietica”, decorata con l'Ordine di Lenin e con la medaglia della Stella d'Oro.
Pochi giorni dopo il suo rientro a terra ricevette una delegazione di 2000 donne da 119 paesi al Congresso Internazionale delle Donne.
Tra i molti incontri ricordiamo quello con Fidel Castro, a Cuba e con la Regina Elisabetta II a Londra, nel suo tour mondiale in 44 paesi stranieri.
La prima cosa che fece, dopo tutto questo, fu portare a termine gli studi e laurearsi. Nel 1964 ebbe una figlia, Elena, col marito Andrijan Nikolaev, astronauta anche lui, da cui qualche anno dopo divorziò.
Valentina Tereškova oggi ha 84 anni ed è un’importante esponente politica del suo Paese, membro della Duma in Russia.
Se sei anni dopo, il primo allunaggio sarebbe stato “un grande passo per l'umanità”, il volo di Valentina Tereškova è stato un enorme salto avanti per l’emancipazione femminile.