Esolune e Pianeti Fluttuanti
di Giulia Fabriani
L’universo sembra popolato da sistemi planetari privi di una stella madre: sono chiamati pianeti fluttuanti (free floating planet, abbreviato in FFP), non sono legati gravitazionalmente a stelle e si muovono nello spazio interstellare, con attorno satelliti chiamati esolune.
Uno studio internazionale guidato da Patricio Javier Ávila, dell’Università di Concepción in Cile e da Tommaso Grassi, dell’Università di Monaco, ha indagato la possibilità che questi anomali corpi celesti, presenti in gran quantità nell’universo, ospitino acqua. Diversi indizi hanno mostrato nel tempo la presenza di acqua su corpi celesti nelle zone periferiche del nostro sistema solare: è il caso delle lune di Giove e Saturno, per esempio.
Il team di ricercatori guidato da Ávila ha esplorato il mondo dei pianeti fluttuanti e delle loro lune elaborando modelli matematici che ne riproducano l’atmosfera e la composizione chimica. Il modello teorico messo a punto ha ricavato una stima per l’abbondanza dell’acqua su una esoluna delle dimensioni della nostra Terra, in orbita attorno a un pianeta fluttuante delle dimensioni di Giove: questo tipo sistema planetario, ipotizzano i ricercatori, sarebbe privo di una stella madre che si comporti da fonte di energia.
Raggi cosmici e forze mareali rivestirebbero invece un ruolo dominante nell’evoluzione del sistema planetario, anche a livello chimico, determinando quindi la formazione di acqua. La presenza di un’atmosfera che avvolge l’esoluna contribuirebbe inoltre, in modo cruciale, a fornire condizioni termiche stabili per la conservazione dell’acqua sul corpo celeste.
I risultati dello studio, pubblicati su «International Journal of Astrobiology», mostrano che la quantità stimata di acqua liquida presente sull’esoluna sarebbe sufficiente per consentire alla vita di nascere ed evolversi in questo tipo di sistema planetario.